SERVIZI ECOSISTEMICI

È bene chiarire la relazione che intercorre fra un ecosistema e i servizi da esso forniti, partendo dalla definizione di questi concetti, così come maturati dalla scienza.

È possibile definire l’ecosistema come un’entità complessa in cui organismi biotici e abiotici di diversa specie instaurano delle relazioni per la convivenza, dando luogo a funzioni che sono proprie dell’ecosistema stesso: le funzioni ecosistemiche. Tali funzioni garantiscono il mantenimento della vita sulla terra e, in virtù della loro molteplicità e specificità, contribuiscono al benessere dell’uomo e degli  altri organismi viventi. Quando le funzioni ecosistemiche costituiscono un beneficio per l’uomo, esse vengono chiamate beni e servizi ecosistemici.

Considerando quanto detto, si può concludere che l’esistenza di ogni organismo è fortemente influenzata dalle funzioni esplicate da un altro organismo. In particolare, l’esistenza dell’uomo, che è un animale autotrofo, è strettamente dipendente dalle funzioni svolte dagli altri esseri viventi.  L’insieme di tutte le componenti ecosistemiche (l’aria, l’acqua, il suolo, le specie vegetali e animali, l’energia solare, etc.) rappresenta quindi un ‘capitale naturale’ per l’uomo poiché garantisce, attraverso le funzioni ecosistemiche, dei vantaggi che sono stati denominati “servizi ecosistemici”. Detto in altri termini, siamo poco autosufficienti ma al contempo anche tanto fortunati. Sembra proprio che tutti gli altri esseri viventi o non viventi che si trovano in natura agiscano a nostro vantaggio.

Lo aveva intuito anche Broswimmer nel 2005 “…altre specie producono l’ossigeno che noi respiriamo, assorbono l’anidride carbonica che noi espiriamo, decompongono i nostri liquami, producono il nostro cibo, mantengono la fertilità del nostro suolo, forniscono legno e carta”.  

La ricerca scientifica si è impegnata nell’ individuare e classificare tutti quei vantaggi che l’uomo deriva dagli ecosistemi. Attraverso una proliferazione di concetti, metodi e casi studio di servizi ecosistemici, si è arrivati alla più vasta elaborazione delle conoscenze relative allo stato degli ecosistemi – il Millenium Ecosystem Assestment (MEA). Il rapporto MEA propone anzitutto una classificazione delle funzioni dell’ecosistema in 4 categorie poste in stretta relazione con il benessere umano: servizi di supporto, servizi di approvvigionamento, servizi di regolazione e servizi culturali. La prima categoria è quella dei servizi di supporto, vale a dire quei servizi che permettono e sostengono la fornitura degli altri servizi; fra questi la formazione del suolo e il ciclo dei nutrienti, la produzione primaria, la fotosintesi e il ciclo dell’acqua. Tali servizi sono considerabili come indispensabili in quanto assicurano condizioni idonee all’esistenza dell’uomo sulla terra.

I servizi (o meglio beni) di provvigione comprendono invece i beni che l’uomo utilizza direttamente per soddisfare le proprie necessità quali l’acqua, il cibo e il legname. Rientra in questa categoria il cibo proveniente sia da sistemi organizzati come agricoltura, allevamento e acquacoltura, sia da fonti selvatiche come la raccolta di frutti selvatici e la cacciagione. Sono servizi finalizzati ad assicurare la sopravvivenza dell’uomo.

La terza categoria comprende i servizi regolativi, vale a dire quei servizi che fungono alla regolazione dei processi ecosistemici. Alcuni esempi sono la purificazione dell’acqua, la gestione dei rischi naturali, il trattamento dei rifiuti, la regolazione della qualità dell’aria, del clima, dell’erosione. Tali servizi, insieme ai servizi di supporto, risultano fondamentali nel garantire l’equilibrio dell’ecosistema stesso e quindi prioritari per l’erogazione degli altri beni e servizi. Essi assicurano le condizioni di vivibilità dell’uomo.

Infine i servizi culturali sono quei servizi accomunati dal carattere di intangibilità e comprendono valori spirituali, religiosi, estetici e di ricreazione, identità e diversità culturale. La loro identificazione coinvolge l’attività degli organi sensoriali e del cervello umano per assorbire e trattare le informazioni fornite dalle componenti degli ecosistemi. Essi contribuiscono al miglioramento della qualità della vita dell’uomo.

Pur avendo un rilevante valore per la collettività, ad oggi i servizi ecosistemici non sono ancora stati integrati nelle politiche di gestione del capitale naturale. Considerata la stretta dipendenza dell’essere umano dai suddetti servizi è intuibile come non sia un vantaggio identificare questi come “scontati”, direttamente fruibili e molti privi di un prezzo di mercato, poiché vengono a delinearsi le condizioni affinché dei singoli possano abusarne e condurli all’estinzione. Una strategia per superare queste problematiche e assicurare la continuità della loro fornitura (garantirne la sostenibilità) è il riconoscimento del loro valore sociale. Ciò diventa evidente considerando che la somma di denaro necessaria a ripristinare eventuali danni provocati al capitale naturale o ad acquistare sul mercato un bene ‘sostituto’, risulta nettamente superiore rispetto al prezzo del mantenimento delle risorse .

Si tratta di orientarsi verso una sostenibilità concreta e durevole attraverso una pianificazione territoriale cosciente del valore dei processi ecologici. Intendiamo lavorare affinché venga premiata, con giusti incentivi, una gestione del capitale naturale volta a garantire la continuità della fornitura dei servizi ecosistemici; una gestione non basata su valutazioni competitive per privilegiare quelle più remunerative seppur meno sostenibili nel medio-lungo periodo; una gestione attenta alla produzione sì, ma anche alla funzionalità degli ecosistemi, nonché alla biodiversità.

Se sei interessato ad approfondire l’argomento e/o a collaborare con noi, contattaci.

 

Translate »