Aichi Obiettivo 20

Per chi non è avvezzo al mondo della sostenibilità il nostro nome, Aichi Obiettivo 20, può sembrare poco intuitivo, ma in realtà è stato creato in omaggio agli Aichi Targets 2020 emanati dalla Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite.

Era il 2010 quando 200 tra gli Stati più importanti di tutto il mondo si sono riuniti per elaborare un Piano Strategico per la biodiversità da implementare nel decennio 2010-2020.

Venti gli obiettivi da raggiungere, chiamati Aichi Targets, come omaggio al luogo in cui si era tenuta la Decima Conferenza tra le parti che avevano aderito alla Convenzione, ossia Nogoya. nella prefettura di Aichi in Giappone.

Gli obiettivi

Gli Aichi Targets sono obiettivi riguardanti la sensibilizzazione, la protezione e il rispristino della biodiversità sotto diversi aspetti e sfaccettature. Dall’aumento della consapevolezza sull’importanza dei servizi ecosistemici, all’abolizione dei sussidi dannosi contro gli stessi. Dalla conoscenza di specie a rischio fino alla mobilitazione di risorse finanziarie per attuare tutti gli obiettivi preposti dal Piano Strategico.

I 20 obiettivi sono tanto chiari quanto ambiziosi e ora li vedremo nel dettaglio.

Per facilitarne la comprensione sono stati divisi in 5 macro-aree consultabili anche sul sito ufficiale(LINK).

  • Obiettivo strategico A: affrontare le cause alla base della perdita di biodiversità diffondendo la cultura della biodiversità tra il governo e la società
  • Obiettivo strategico B: ridurre le pressioni dirette sulla biodiversità e promuovere un uso sostenibile
  • Obiettivo strategico C: migliorare lo stato della biodiversità salvaguardando ecosistemi, specie e diversità genetiche
  • Obiettivo strategico D: potenziare i benefici derivanti dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici che sono a vantaggio di tutti
  • Obiettivo strategico E: Migliorare l’implementazione attraverso la pianificazione partecipativa, la gestione della conoscenza e lo sviluppo delle capacità

Obiettivo 20

Entro il 2020, la mobilitazione di risorse finanziarie per attuare efficacemente il Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 da tutte le fonti e in conformità con il processo consolidato e concordato nella Strategia per la mobilitazione delle risorse, dovrebbe aumentare sostanzialmente rispetto ai livelli attuali. Questo obiettivo sarà soggetto a modifiche contingenti alle valutazioni del fabbisogno di risorse che devono essere sviluppate e riportate dalle parti.

Considerazioni finali

Ormai il decennio 2010-2020 si è concluso e di questi Aichi Targets non rimane che l’ambizione, poiché nessuno di questi punti fondamentali è stato raggiunto o, perlomeno, qualche passo avanti è stato fatto ma non da garantire il successo completo ed esauriente di uno di questi obiettivi.

Se vogliamo cercare dei punti positivi in uno scenario come quello della crisi climatica e ambientale, possiamo constatare che il tasso di deforestazione è diminuito a livello mondiale di circa un terzo durante questo decennio, le aree protette sono aumentate tra il 10% e il 15%, mentre quelle oceaniche tra il 3% e il 7%. Gran parte dei paesi hanno adottato in questi 10 anni delle misure per tutelare la biodiversità, ma questi sono solo dei piccoli passi, mentre quella che ci aspetta davanti è una vera e propria corsa agli ostacoli che ci vede tutti impegnati al raggiungimento di obiettivi come gli Aichi Targets, volti a salvaguardare la biodiversità.

Il trend per i prossimi 30/40 anni rimarrà questo e gli obiettivi da raggiungere saranno ancora questi, se non più ambiziosi dal momento in cui l’emergenza climatica pone a rischio la preservazione di specie e servizi ecosistemici che sono la fonte principale di vita di molte comunità locali e indigene sul nostro pianeta.

In virtù di questo Piano così ambizioso e volendo rispondere positivamente a tutti e 20 gli obiettivi proposti dalla Convenzioni delle Nazioni Unite, abbiamo voluto dare un nome così significativo alla nostra realtà aziendale, per non dimenticarci mai che quei Target sono lì ad attenderci e saranno la meta da conquistare per i prossimi decenni per la salvaguardia della biodiversità, degli ecosistemi e delle comunità che abitano il nostro pianeta.

Attualmente è prevista la riunione conclusiva della COP 15 a Kunming, in Cina, dal 25 aprile all’8 maggio 2022, ma i picchi di contagio dovuti alla pandemia da Covid-19, stanno mettendo a rischio la sua realizzazione. In tale sede saranno rilanciati nuovi obiettivi operativi ormai improcrastinabili per avviare un processo di transizione ecologica efficace ad arrestare la crisi globale di perdita di biodiversità.


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